giovedì 21 novembre 2024
“Il tempo che ci vuole”: l’omaggio di Francesca Comencini al padre Luigi
di Matilde Laura Gizzi
Alla Mostra di Venezia arriva “Il tempo che ci vuole”, un film in cui Francesca Comencini racconta il suo legame profondo con il padre, il regista Luigi Comencini. Un’opera autobiografica che riflette sull’adolescenza e sulle difficoltà dei giovani, ambientata sullo sfondo degli anni di piombo
9 settembre 2024

Alla mostra di Venezia approda anche Francesca Comencini, figlia d’arte del più noto regista Luigi Comencini, con Il tempo che ci vuole. La pellicola narra la storia di un padre (Fabrizio Gifuni) e una figlia (Romana Maggiora Vergano), e del loro turbolento, ma profondissimo legame. Il film è di natura autobiografica, in quanto rappresenta un racconto intimo di alcuni momenti vissuti dalla regista insieme al padre, affettuoso, ma determinato. Nonostante le diverse scelte di vita e visioni del mondo, entrambi condividono una profonda passione per il cinema. La vicenda si svolge negli anni di piombo (anni ’70), un’epoca di grandi cambiamenti, caratterizzata da lotte politiche e rivoluzioni sociali, ma anche da tragici eventi. In questo periodo storico, l’eroina fa la sua comparsa in Italia, segnando e sconvolgendo la vita di intere generazioni. La regista ha dichiarato infatti: “Questo film è il racconto molto personale di momenti con mio padre emersi dai ricordi e rimasti vividi e intatti nella mia mente. Attraverso la mia storia spero di riuscire a raccontare le cadute di ogni adolescente, quando la favola si incrina, diventi una persona sgraziata e ribelle e senti di essere una delusione”. 

 

Il tempo che ci vuole è un film sincero e onesto che affronta temi difficili come la tossicodipendenza e la depressione, offrendo una visione dell’adolescenza lontana dai soliti cliché. La regista Francesca Comencini critica la sua generazione, in particolare il sostegno alle Brigate Rosse durante gli anni di piombo, evidenziando la violenza insensata e la paura del fallimento

 

Nonostante alcune lacune narrative, il film è profondamente intimo e innovativo nel suo racconto del rapporto padre-figlia, un tema poco esplorato dal cinema italiano. La regista si è espressa infatti così su questo rapporto: Ho voluto rendere omaggio a mio padre, al suo modo di fare cinema, al suo modo di essere, all’importanza che la sua opera e il suo impegno hanno avuto per il nostro cinema, all’importanza che la sua persona ha avuto per me”.

 

Francesca Comencini è stata in grado di rendere una storia estremamente personale in una narrazione “più universale possibile”, in cui anche - e soprattutto - i giovani di oggi possono immedesimarsi.

9 settembre 2024
AREA-
di Matilde Gizzi e Stefano Sica
Delphine e Muriel Coulin presentano in concorso Jouer avec le feu (The Quiet Son), un film estremamente attuale, sia sul piano politico che sociologico, ed è l'adattamento cinematografico del romanzo Quel che serve di notte di Laurent Petitmangin
11 set 2024
di Matilde Laura Gizzi
Todd Phillips torna a Venezia con Joker: Folie à Deux, il prosieguo del primo Joker (Leone d’Oro nel 2019) e il primo cine-comic in versione musical, le cui radici si riscontrano sì nel personaggio fumettistico, ma anche e soprattutto nei manuali di psicopatologia e psichiatria
11 set 2024
“Diva Futura”: la nascita della pornografia in Italia
di Stefano Sica
Immerso nei rivoluzionari anni ‘80 italiani, si approfondisce la storia di Riccardo Schicchi e della sua agenzia a luci rosse, costruita tra amore, libertà e contraddizioni
10 set 2024
Una Venezia 81 da record per spettatori e guadagni
di Matilde Gizzi e Stefano Sica
Il Leone d’oro allo spagnolo Pedro Almodóvar per “The room next door”. “Vermiglio” di Maura Delpero, con il Leone d’argento - gran premio della giuria, risulta l’unico film italiano tra le opere in concorso a ricevere un premio.
10 set 2024
“April”: il dramma di una ginecologa tra etica e ribellione
di Matilde Gizzi e Stefano Sica
Nina, ginecologa sotto inchiesta per la morte di un neonato, percorre le campagne georgiane praticando aborti clandestini. In un’opera cruda e riflessiva, la regista esplora il distacco emotivo di una donna intrappolata tra etica e missione, in un Paese in transizione
10 set 2024