La comunicazione interpersonale è una risorsa importante per riuscire a creare relazioni di gruppo positive. Di questo argomento si è discusso lo scorso 6 febbraio, attraverso una videoconferenza dal titolo “La comunicazione interpersonale per creare buone relazioni di comunità”, interamente curata e realizzata dallo psicoterapeuta del centro Berne di Milano, Giorgio Piccinino.
«La comunicazione interpersonale o faccia a faccia (secondo l’enciclopedia Treccani) è l’insieme dei fenomeni che permettono lo scambio di informazioni fra due o più persone attraverso il linguaggio parlato e tramite segnali non verbali che, inviati per mezzo di movimenti del corpo vengono ricevuti mediante il canale visivo. Nella comunicazione interpersonale le informazioni sono inviate da un emittente ad un destinatario o ricevente e producono delle reazioni o risposte che ritornano ai due interlocutori, quando questi ultimi, stanno affrontando una conversazione».
Occorre tener presente che ogni tipologia di comunicazione avviene sempre su due piani, quello del contenuto, “cosa si dice”, e quello della relazione, “come lo si dice”.
Ogni comunicazione, quindi, è un processo circolare e prevede sempre la presenza di almeno sei elementi: l’emittente, cioè il soggetto da cui la comunicazione è prodotta; il messaggio rappresentato dai contenuti e dai significati che l’emittente vuole trasmettere al destinatario; il canale, che è il mezzo utilizzato per la trasmissione del messaggio; il codice, inteso come l’insieme delle regole utilizzate per esprimere il messaggio; il destinatario, inteso come il soggetto a cui il messaggio viene rivolto ed infine il feedback, che rappresenta il "messaggio di ritorno” dal destinatario all’emittente.
Questa videoconferenza è stata realizzata grazie a Labsus, il Laboratorio per la sussidiarietà, fondato sull’idea che le persone sono portatrici non solo di bisogni, ma anche di capacità. E queste sono messe a disposizione della comunità per contribuire a trovare soluzioni, insieme con le amministrazioni pubbliche ai problemi di interesse generale. Perciò assume un’importanza prioritaria la buona riuscita di ogni comunicazione.
La memoria implicita
Lo psicoterapeuta Giorgio Piccinino, durante la videoconferenza, sottolinea l’importanza e gli aspetti positivi che un individuo può trarre quando entra a far parte di un gruppo di persone, sostenendo che: «gli esseri umani sono “animali di gruppo” e hanno come scopo quello di difendere un membro che si trova in difficoltà. Questo fin da quando loro dovevano svolgere l’attività di caccia per nutrirsi. Inoltre, gli stessi possiedono un’idea di gruppo già dentro se stessi, grazie alla memoria implicita». La memoria implicita consiste in quella forma di memoria a cui non si può accedere consapevolmente ed è collegata ad esperienze che avvengono non a livello del tutto cosciente e non sono per questo facilmente “raccontabili”.
Ricollegandosi a questo discorso, Giorgio Piccinino aggiunge: «grazie ad un modello di intersoggettività caratterizzato dalla condivisione di stati soggettivi, gli esseri umani si percepiscono tutti uguali quando sono ancora molto piccoli. E questa percezione si ha fin da quando il bambino realizza il suo primo contatto con la madre. Questo grazie alla memoria implicita, che rende possibile al piccolo di ricordare se questo primo contatto con sua madre è positivo, mentre se così non fosse, il bambino farà molta attenzione nel corso della sua vita prima di entrare in relazione con altri gruppi di individui in generale».
Le caratteristiche universali
Inoltre, l’aspetto più importante, che lo psicoterapeuta sottolinea, è che la specie umana possiede delle caratteristiche universali che la differenziano dalle altre e ne elenca alcune: l’importanza della sopravvivenza in quanto gli individui difendono la propria vita ad ogni costo, il saper essere amorevoli nei confronti di altri esseri viventi, sviluppando così un senso di appartenenza.
Ed è proprio da questo concetto che si sviluppa l’importanza di saper stare in gruppo, essere curiosi e quindi evolversi per comprendere sempre meglio come approcciarsi al mondo circostante e potersi in questo modo auto realizzare, essendo sempre dotati di razionalità ed emotività.
Aggiunge, inoltre, che «la caratteristica che, ancora una volta, differenzia l’essere umano dalle altre specie, sta nel fatto che il primo, ha trasformato i suoi istinti in pulsioni. Ed è proprio questo aspetto, che a volte lo rende più dubbioso ed insicuro, ma gli consente allo stesso tempo di agire con molteplici possibilità rispetto ad altri esseri viventi».
L'importanza delle leadership
Inoltre, Piccinino specifica che «per poter realizzare le pulsioni, gli individui sentono il bisogno di stare insieme ad altri, comunicando e realizzando in questo modo appunto le dinamiche di gruppo, attraverso un costante confronto tra loro». Sottolineando, inoltre, anche l’importanza della leadership e cioè del soggetto che assume un ruolo di guida all’interno di un gruppo di lavoro. Chi assume questo ruolo in un gruppo deve riuscire a far comprendere agli altri membri l’importanza di rispettare alcuni valori e regole come: curare l’affettività tra i membri del gruppo; far capire l’importanza di relazionarsi con gli altri membri al suo interno, cercando così di creare relazioni positive; comprendere le difficoltà che si possono venire a creare, facendo rispettare il valore della sincerità; far sempre rispettare il valore dell’autenticità tra i membri e poter raggiungere il risultato prefissato.
«Se il leader riesce a far rispettare questi principi e valori, senza dimenticare l’importanza della comunicazione tra i partecipanti, il gruppo sarà particolarmente coeso e tutti saranno felici di farne parte».
Siamo animali sociali
Lo psicoterapeuta vuole, quindi, riuscire a trasmettere uno specifico, importante ed attuale messaggio: «In una società contraddistinta sempre di più dall’individualismo, è opportuno agevolare la creazione di gruppi, per poter riscoprire la bellezza di stare insieme e di relazionarsi con gli altri, attraverso la comunicazione interpersonale».
Non dimenticando mai ciò che pensava il filosofo Aristotele e cioè che gli esseri umani sono animali sociali, e questo dimostra il loro bisogno di stare insieme agli altri, scambiandosi costantemente idee su differenti fenomeni che accadono intorno a loro.