È ora di pranzo e sul tavolo di casa c'è un delizioso menù che mia madre ha preparato. c'è la pasta al forno, il pollo alla birra, l'insalata con le verdure, una bottiglia di vino rosso e la deliziosa torta al miele che la nonna ha preparato. Tutto è perfetto per una domenica in famiglia durante la VI di Pasqua, restando a casa per evitare di prendere e diffondere il famoso coronavirus.
Improvvisamente mi viene in mente l'idea che non tutti nel mondo hanno qualcosa da mangiare, che la crisi sanitaria ha portato alla disoccupazione, che ci sono anziani, malati e tanti poveri proprio nella mia città, San Juan de los Lagos. Così ho chiesto a Giuseppe, mio fratello maggiore: come possiamo aiutare le persone bisognose che soffrono in questo momento? Lui mi ha detto: puoi andare alla Caritas, dove lavora don Barba, che è responsabile della Diocesi per quanto riguarda l'assistenza organizzata per i poveri e i bisognosi.
Mi sono alzato dal tavolo, mi sono preparato con la maschera su bocca e naso, e sono uscito di casa per andare all'ufficio della Caritas a parlare con don José de Jesús Barba. Lui mi ha accolto gentilmente e con un bel sorriso sul volto mi ha detto: «Mi dà grande gioia che tu voglia conoscere e collaborare nel dare un servizio ai più bisognosi della nostra città. Sai che la città di San Juan de los Lagos ha 43,003 abitanti e tanti bisognosi». Poi mi ha raccontato cosa fanno in Caritas e parlando guardava sul suo computer: «è un'istituzione della Chiesa cattolica la cui missione è quella di promuovere e coordinare le opere sociali a favore dei poveri. Presente in oltre 200 paesi, la Caritas beneficia ogni anno 25 milioni di persone». Dopo mi ha detto che il Cardenal Luis A. Tagle è il presidente di Caritas a livello mondiale, e che ci sono dei vescovi, sacerdoti e laici che collaborano insieme nella Caritas.
Dopo siamo andati insieme dalle famiglie molto povere, a distribuire dei sacchetti con articoli di prima necessità, come pasta, tonno, frutta e verdura, zucchero, olio, sale, fagioli, biscotti, carta igienica e sapone per lavare i vestiti e per il bagno eccetera.
Siamo arrivati prima a casa di Angela, una casalinga da 42 anni e 4 figli, che molto commossa ci ha detto: «Grazie mille per il vostro sostegno, i miei figli ora mangeranno bene con le cose conntenute in questo sacchetto. Vi ringrazio molto, che Dio vi ricompensi».
Poi siamo andati da Laura, una donna adulta e ammalata, che ci ha detto con gli occhi pieni di lacrime: «Sono una delle persone che la Caritas ha aiutato con i sacchetti alimentari, sono fortunata in questo periodo di pandemia, sono una donna senza marito, grazie di tutto».
Siamo andati alla casa di Julia, una vedova con i capelli bianchi di 87 anni. Ci ha detto di sentirsi molto sostenuta dalla Chiesa, sia spiritualmente che economicamente. Diceva: «Grazie mille per il vostro aiuto».
Abbiamo anche incontrato Paolo, un uomo da 54 anni, singolo e licenziato dal suo lavoro per il COVID-19. Ci ha mostrato la sua gratitudine alla Chiesa, ai sacerdoti, perché, essendo disoccupato e in difficoltà, ha ricevuto un sacchetto con il cibo. Ci ha espresso: «Grazie per la buona volontà delle persone, che hanno donato i loro beni ai più poveri. Che Dio li benedica».
Portiamo un sacchetto anche a Andrea, una nonna di 79 anni, con il viso pieno di gioia nel momento in cui lo riceve. «Sono molto grata per il sostegno che ricevo dalla Caritas, grazie mille a tutti i benefattori, che Dio continui a benedirvi, perché in realtà mi aiutate molto: sono una persona che vive da sola, e non ho un salario. Sono molto grata a Dio e a tutti i benefattori, che ci hanno aiutato in questo difficile momento. Grazie a voi possiamo mangiare con questi sacchetti, grazie alla Divina Provvidenza di Dio e anche a voi. Grazie».
Sono rimasto veramente meravigliato dalla missione organizzata dalla Caritas. Il sacerdote mi ha detto, prima del saluto finale, che tutte le persone nel mondo possono collaborare con i più bisognosi, contattando direttamente le pagine web ufficiali: attraverso Caritas mondiale, Caritas in Messico o Caritas a San Juan de los Lagos.
Quella domenica è stata una giornata molto particolare, splendida, anzi straordinaria, piena di misericordia. Ho potuto guardare il Buon Samaritano nella figura di don Barba, e ho trovato Gesù nel volto di tanti bisognosi: lui mi diceva, attraverso quelli dei poveri: “Avevo fame e mi hai dato da mangiare”.