sabato 26 aprile 2025
La storia di Don Emilio, che si è svegliato dal coma vegetativo. Oltre ogni speranza
di Nibin Kuriakose Palatty
I medici erano pronti a staccare la spina, ma qualcuno ha pregato... I ricordi del coma e la storia di quello che probabilmente è un miracolo
12 maggio 2017

Al terzo giorno di coma vegetativo i medici hanno detto: non c'è speranza, non può farcela, stacchiamo la spina. Ma al quinto giorno si è svegliato. È un miracolo?

Emilio Solofo è un religioso vocazionista del Madagascar. La sua storia potrebbe essere un miracolo, che faciliterebbe la causa della canonizzazione del Beato Giustino, fondatore dei Vocazionisti.  

«La mattina del 16 aprile 2016, mentre mi trovavo nella comunità parrocchiale di Quarto (NA) per fare il mio anno di Magistero, mi hanno trovato per terra. Me lo hanno raccontato gli altri, perché io ero incosciente: ero caduto accanto al mio letto ed ero impregnato nel sangue. Mi hanno portato subito all'ospedale Santa Maria della Grazia, a Pozzuoli. Lì sono rimasto 5 giorni in coma e il quinto giorno - contrariamente a tutto quello che dicevano i medici - mi sono risvegliato dal coma. Tutto qua: mi sembrava morire e risorgere», racconta con un sorriso.  

L'ultima cosa che ricordi, prima di entrare in coma?  

«La sera precedente mi sentivo molto stanco, e quindi sono andato a letto più presto del solito. Per il resto non ricordo nulla, e non so neanche se sono caduto dal letto durante la notte o la mattina. Poi ho un vago ricordo: mentre stavo in ospedale, sentivo del dolore mentre mi intubavano... ricordo una voce di una donna che diceva “è grave la situazione”. Del resto non ricordo assolutamente nulla».  

Sentivi, riconoscevi ciò che avveniva attorno a te?  

«No, niente».  

Cosa è avvenuto secondo te nei cinque giorni di coma, che esperienza hai fatto?

«Cinque giorni... certo non ero preparato a questa lunga dormita. Avevo completamente perso la cognizione del tempo e nessuno in ospedale mi ha detto che erano passati ben cinque giorni. Solo dopo un po' di tempo ho capito che ero stato in coma vegetativo per così tanto tempo. Come esperienza, la cosa che ricordo è che io stavo camminando, ho camminato tanto, ma non ero stanco e guardando indietro ho visto che, a una certa distanza, c'erano delle persone: non conoscevo nessuno, però riconoscevo che erano persone buone. Invece, guardando avanti, la strada era sempre più lunga. Ho solo questo ricordo. Penso che non ho fatto tutta quella strada: eccomi qua, sono tornato!».

Dopo il risveglio, sei stato subito cosciente? Ricordavi tutto?  

«No, solo dopo alcuni giorni ho iniziato a ricordare meglio».  

Dopo questa vicenda, che cosa pensi dei medici che “staccano il filo” e dell’eutanasia?

«Nel mio caso, io che ero in coma non ero cosciente per niente di quello che mi succedeva, quindi la mia vita era completamente nelle mani dei medici, che la gestivano secondo la loro conoscenza. Secondo loro già dal terzo giorno non c'erano più speranze di un risveglio. Quindi si stavano preparando a staccare il filo. Però un sacerdote ha detto: “aspettiamo un altro poco”. Così ha fatto scoprire il limite della conoscenza umana e che il mistero della vita è molto più grande dell'uomo stesso. Penso, perciò, che è meglio affidarsi a Dio che all’uomo, almeno nei casi che non ci competono e addirittura ci superano».  

Sapevi che i medici ti stavano preparando per la donazione degli organi? «No, me l'hanno detto i confratelli quando sono uscito dall'ospedale».  

Sulla donazione degli organi sei d'accordo?  

«Sì, certo, se qualcosa di me può essere utile per gli altri dopo la mia morte... certo che non ho nulla in contrario alla donazione degli organi».

Cosa pensi che ci sia stato dietro a tutto questo? Alcuni parlano di miracolo...  

«È un miracolo. Sì, secondo me è proprio un miracolo. Per i medici non avrei mai potuto tornare in vita, e mai e mai a una vita normale come prima. Il cervello, il cuore e i reni erano in condizioni che non potevano più sostenere la vita. D’altra parte, nessuno ha agito... Voglio dire, io non ho fatto niente, i medici neanche. Ma so di certo che ci sono state delle persone che hanno pregato per me, quindi credo che ci sia stato un intervento soprannaturale».

È possibile sperare anche quando tutti dicono “non c'è speranza”?

«Si, si può sperare sempre».

Possiamo dire che la speranza non muore mai?  

«Assolutamente sì, non muore mai».    

(Don Emilio saluta con un volto sereno e sorridente, che trasmette una sensazione di grande pace, tipico di un uomo che ha vinto la morte)

12 maggio 2017
AREA-
Una giovane alla Chiesa: «Provate e “buttatevi in mezzo”». Cerchiamo autenticità e umanità
di Chiara Manì
Giovani e Chiesa: due mondi che sembrano sempre più distanti, ma che possono avvicinarsi se si è disposti a mettersi in gioco con autenticità e umanità. Ci parla di questo Giuditta Garufi
28 mag 2024
Abbiamo bisogno della resilienza delle donne
di Jasmin Del Carmen Noguera Araque
Le donne hanno una grande capacità di resilienza, grazie alla loro flessibilità, creatività, capacità di amare, di generare vita e di donarsi. L'esempio diMadre Mazzarello
27 mag 2024
Religiosi e religiose: pellegrini di speranza, sulla via della pace
di Monaliza Carolina Machado Bernardino
Sotto lo slogan "Pellegrini di speranza, sulla via della pace" sr. Maria Eugenia Arenas Gómez FMA (Figlia di Maria Ausiliatrice) ci racconta come il Dicastero sta preparando e organizzando il Giubileo 2025.
14 mag 2024
La musicoterapia: l'arte dei suoni come cura
di Francesca De Pasquale e Flaminia Marchese
La musica con i suoi elementi – il ritmo, il suono, la melodia – è utilizzata da specialisti per favorire il benessere emotivo, fisico, cognitivo e sociale dei propri pazienti. Una pratica rivolta a persone di ogni età e in grado di soddisfare diversi bisogni
7 feb 2024
Giovani e psicologia: dall'illustrazione all'educazione
di Pedro André e Roberta La Daga
Sbloccati i fondi del Bonus Psicologo, ma potrebbero non bastare e i richiedenti sono in gran parte giovani. Uno sguardo (e una “matita”) sul mondo giovanile attraverso la voce di chi li incontra nei social, a scuola e in diversi ambiti anche formando psicologi
22 dic 2023