Finley: Ivan vive e lascia vivere
Ivan Moro, ultimo arrivato in casa Finley è il bassista del gruppo dal 2012
30 maggio 2013

Ivan Moro è l’ultimo arrivato in casa Finley, anche se in realtà è una vecchia conoscenza di Ka, Dani e Pedro. Classe '85 come gli altri, è il bassista della band dal 2012 ovvero da quando i Finley hanno iniziato a lavorare all’album Fuoco e Fiamme.
Da piccolo, cosa volevi fare da grande?
«Ivan: Cacciatore di taglie».
Il tuo primo libro letto?
«Il bigino de “I Promessi Sposi”».
Cosa c’è nel tuo Ipod?
«Faccio prima a dirvi cosa non c’è: Hip Hop, Rap e R’n’B (generi che proprio non sopporto). Il resto c’è davvero tutto! »
L’ultimo concerto?
«Dream Theater al Mediolanum Forum (Assago). I prossimi spero siano i Muse o gli Aerosmith».
Cosa fai la mattina appena sveglio?
«Schiaccio POSPONI sul cellulare e mi rimetto a dormire fin quando qualcuno mi dice (o scrive) che sono in ritardo».
Non fai colazione?
«Credo di non farla dalla 3a elementare e sinceramente non ho mai sentito la necessità di doverla fare. So che non è un bene ma ahimè faccio una vita sregolatissima».
Fumi? «Più che un fumatore mi considero un fumATTORE… potrei smettere senza problemi da un momento all’altro».
Hai mai pianto?
«Credo di essere un raro esemplare di “Homo Sapiens” con dotto lacrimale ancora del tutto immaturo (come i neonati)».
Trovi una bacchetta magica. La usi?
«Come no. La userei per viaggiare nel tempo e vivere in prima persona le migliori epoche del passato e i possibili grandi traguardi (o fallimenti) futuri. Sono dannatamente curioso».
La moda. La segui o La crei.
«La distruggo (meglio che nessuno veda come giro vestito per casa... ammetto che ci vuole del coraggio ahahah)».
Cosa c’è nel tuo frigo?
«Non possono mancare: latte di mandorla, succhi di frutta (meglio se densi), sottilette, pan carré e un po’ di affettato».
Musicista cui ti ispiri? «Tra i comuni mortali nessuno perché cerco di avere un mio stile. Tra gli extraterrestri sicuramente Jaco Pastorius (genio ineguagliabile)».
La canzone che avresti voluto scrivere?
«Ce ne sarebbero troppe! Così su due piedi dico “Grace” (l’intero album) di Jeff Buckley. Pelle d’oca solo a pensarci».
Come superi il panico da palcoscenico?
«Fortunatamente non ho mai sofferto di panico pre-concerto. Salgo, do tutto me stesso, mi diverto e scendo soddisfatto (possibilmente sudato)».
Una frase o un aforisma che ti rappresenta. «“VIVI E LASCIA VIVERE”. Se solo fosse lo stile di vita più diffuso tra la gente sarebbe un mondo decisamente migliore. Utopia? »
Come ti immagini tra 50 anni?
«Faccio difficoltà ad immaginarmi anche solo brizzolato se non mi do una regolata. Ammetto di non averci mai pensato però, ora che mi ci fai riflettere, mi impegnerò a comporre una “IMAGINE” non più sul mondo, ma su di me (non me ne voglia il buon Lennon)».
30 maggio 2013

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