Immigrazione: a Lampedusa nasce un museo a tema
L'Amministrazione comunale ha ufficializzato la costituzione di uno spazio che vuole raccogliere oggetti, ricordi personali di chi ha intrapreso "il viaggio" della vita, non sempre con gli esiti sperati.
22 dicembre 2012
«Lampedusa
è per ragioni geografiche un punto di passaggio. L'entità e la natura dei
movimenti migratori registrati sull'isola involve tanto animali, quanto esseri
umani», si legge sulla pagina web ufficiale. Il sito, quindi, e il relativo museo "in divenire" costituiscono la testimonianza del ruolo
che riveste l'isola, così spesso sulle prime pagine dei quotidiani, assieme a
Linosa quali ''isole ponte'', approdo di migrazioni naturali e umane.
È questo il Museo delle migrazioni, voluto dall'associazione Askavusa insieme a una rete di associazioni (Archivio memorie migranti, Legambiente, Rete dei Comuni solidali, Associazione studi giuridici sull'immigrazione, Arci e Limen) che ora ha anche il riconoscimento e l'adesione dell'amministrazione comunale che con delibera di giunta ne ha ufficializzato la costituzione.
Il museo è nato quasi spontaneamente, «alimentato dalla curiosità verso ciò che generalmente viene etichettato come “diverso”. Il progetto si sviluppa attraverso un processo di perlustrazione delle barche con cui i migranti sono approdati sull'isola, raccolta e catalogazione degli oggetti rinvenuti. Il risultato è rappresentato dall'esposizione permanente di oggetti, vestiti, libri, scarpe, foto, lettere, e utensili appartenenti ai migranti. La collezione include allo stesso tempo i legni delle barche - recuperati sulle spiagge lampedusane - e appartenenti alle imbarcazioni che sono arrivate, ma anche a quelle che non sono mai giunte al loro approdo» come si legge nel sito ufficiale.
Il museo aspira anche a svilupparsi nel senso di un progetto didattico, coinvolgendo artisti locali, nazionali e internazionali - come non ricordare Claudio Baglioni che l'ha scelta da tempo come sede del progetto O’SCIA' - nella creazione di opere d'arte.
Il progetto del Museo delle Migrazioni è uno spazio che accoglie allestimenti periodici e i suoi curatori arricchiscono l'archivio con oggetti che vengono donati da coloro che si sono avvicinati al progetto. Attualmente, avendo ottenuto il permesso dal ministero di poter prelevare tre imbarcazioni per il museo, si sta cercando uno spazio più grande nel quale ospitare l'intera collezione, che includa anche le tre barche dei migranti.
È questo il Museo delle migrazioni, voluto dall'associazione Askavusa insieme a una rete di associazioni (Archivio memorie migranti, Legambiente, Rete dei Comuni solidali, Associazione studi giuridici sull'immigrazione, Arci e Limen) che ora ha anche il riconoscimento e l'adesione dell'amministrazione comunale che con delibera di giunta ne ha ufficializzato la costituzione.
Il museo è nato quasi spontaneamente, «alimentato dalla curiosità verso ciò che generalmente viene etichettato come “diverso”. Il progetto si sviluppa attraverso un processo di perlustrazione delle barche con cui i migranti sono approdati sull'isola, raccolta e catalogazione degli oggetti rinvenuti. Il risultato è rappresentato dall'esposizione permanente di oggetti, vestiti, libri, scarpe, foto, lettere, e utensili appartenenti ai migranti. La collezione include allo stesso tempo i legni delle barche - recuperati sulle spiagge lampedusane - e appartenenti alle imbarcazioni che sono arrivate, ma anche a quelle che non sono mai giunte al loro approdo» come si legge nel sito ufficiale.
Il museo aspira anche a svilupparsi nel senso di un progetto didattico, coinvolgendo artisti locali, nazionali e internazionali - come non ricordare Claudio Baglioni che l'ha scelta da tempo come sede del progetto O’SCIA' - nella creazione di opere d'arte.
Il progetto del Museo delle Migrazioni è uno spazio che accoglie allestimenti periodici e i suoi curatori arricchiscono l'archivio con oggetti che vengono donati da coloro che si sono avvicinati al progetto. Attualmente, avendo ottenuto il permesso dal ministero di poter prelevare tre imbarcazioni per il museo, si sta cercando uno spazio più grande nel quale ospitare l'intera collezione, che includa anche le tre barche dei migranti.
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